La galassia palestinese a Gaza

Le fazioni palestinesi di Gaza tra politica e lotta armata

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Essendo ormai la storica questione israelo-palestinese tornata al centro delle cronache internazionali, risulta di fondamentale importanza comprendere quali siano le principali fazioni politiche palestinesi che hanno giocato un ruolo chiave all’interno della Striscia di Gaza nel corso degli ultimi anni. 

La galassia di formazioni politiche che orbitano attorno alla Striscia o alla diaspora palestinese originaria di questa zona infatti è molto variegata con natura, obbiettivi e rivendicazioni differenti.

Infatti, mentre spesso la grande stampa si limita a citare solamente alcune delle principali realtà politiche – e armate – del mondo politico palestinese sono innumerevoli le realtà che popolano e influenzano il destino di questa tanto tristemente celebre fetta di territorio, il quale, abbandonato a sè stesso, ha creato un paesaggio politico totalmente separato da quello della Cisgiordania.

L’attacco fulmineo e brutale del 7 ottobre 2023 nelle aree meridionali di Israele, a cui ha fatto seguito la reazione dell’esercito di Tel Aviv, ha riportato l’attenzione globale sul Medio Oriente.

Se la democrazia israeliana permette più facilmente di capire la geografia politica del paese, la chiusura di Gaza rende i suoi confini avvolti in una nebulosa difficile da penetrare.

Menerva, riporta qui una esposizione riassuntiva di ogni realtà politico-militare attualmente ancora attiva e di qualche rilievo nella Striscia.

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La geografia della Striscia: a nord la densa città di Gaza, a sud le infrastrutture fra cui l'aereoporto e il valico di Rafah verso l'Egitto

Hamas

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Ismail Haniyeh, alto dirigente di Hamas, nel 2006 divenne presidente dell'Autorità nazionale palestinese. Ora risiede in Qatar

Quando si parla dei territori palestinesi di Gaza, il nome più celebre che tutti ricordano è quello di Hamas. Il nome – acronimo di Harakat al-Maqawama al-Islamiyya, ossia Movimento Islamico di Resistenza – lascia pochi dubbi sulla tipologia e le caratteristiche del movimento.

Come prima cosa, lascia intuire l’origine politica di movimento, la realtà della lotta contro il vicino Israele attuata tramite la resistenza e, soprattutto, la caratterizzazione religiosa del gruppo. Fondato nel 1987 grazie a ingenti fondi esteri, si è subito radicato all’interno di quella fetta di popolazione palestinese che si rifaceva agli ideali dei Fratelli Musulmani, caratteristica che mantiene in gran parte tutt’oggi.

Hamas, nel corso del nuovo millennio, si è ritrovata ad essere la principale sigla politica all’interno della Striscia, godendo di numeroso supporto da parte dei cittadini e profughi qui residenti.

Una parte di questo supporto, oltre che per ragioni ideologiche, è dato dalle numerose azioni di supporto alla popolazione ottenute per mezzo di azioni di assistenza e previdenza sociale, di numerosi progetti a favore dell’istruzione e all’erogazione di numerosi altri servizi fondamentali per il sostentamento di quella fetta di popolazione che, in alternativa, sarebbe costretta alla povertà. 

Grazie a questi programmi di welfare vinse la maggioranza nelle elezioni del 2006 del Parlamento palestinese, formando un governo di unità nazionale, ma le tensioni fra Hamas, Fatah, Israele e alcuni membri della comunità internazionale aumentarono fino a quando si arrivò a uno scontro armato nel 2007 e a una divisione de-facto della Palestina, in due entità politiche separate fra Gaza e Cisgiordania.

Il movimento, inoltre, è dotato di una potente ala armata, composta da diverse migliaia di persone ed equipaggiata con interessanti sistemi d’arma di produzione estera o semi-artigianale, il cui nome è Brigate del martire ‘Izz al-Din al-Qassam (Katāʾib al-shahīd ʿIzz al-Dīn al-Qassām). 

Hamas, in particolare, ha giocato un ruolo chiave nella conduzione della lotta armata contro Israele per tutto il corso degli ultimi trenta anni di storia locale, partecipando attivamente alle due intifada, all’operazione Piombo Fuso del 2008 e a numerose altre azioni belliche, compresa quella tristemente tragica dell’ottobre del 2023.

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Celebrazioni a Gaza del Movimento politico di Hamas in occasione del 25 anniversario della sua fondazione nel 2007

Movimento della Jihad Islamica in Palestina

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Le Brigate Al-Quds sfilano nelle strade di Gaza

Un altro movimento di grande interesse e influenza sulla politica di Gaza è il Movimento della Jihad islamica in Palestina, che è attivo nella scena locale a partire dagli inizi degli anni Ottanta. Anche questo movimento nasce come braccio locale dei Fratelli Musulmani, caratterizzandosi per una visione piuttosto radicale dell’Islam politico sunnita. 

Differentemente da Hamas, che negli anni è stato capace di radicarsi abilmente all’interno della società locale, diventando un fondamentale erogatore di servizi per la popolazione, la “Jihad Islamica”, altro nome semplificato del movimento, si è focalizzata sull’ambito militare e della resistenza armata contro il vicino Israeliano, conducendo una lunga serie di azioni letali a danno di personale militare e civile dello Stato Ebraico. 

Tra gli ingaggi principali, infatti, vi sono la partecipazione al conflitto del 2008 e al recentissimo assalto condotto all’interno del territorio israeliano. Negli anni, così come avvenuto con numerose altre realtà palestinesi (Hamas inclusa), il movimento ha ricevuto numerosi fondi dall’estero, in particolare dal Libano, dalla Siria e, ultimamente, anche dall’Iran sciita. Anche questa realtà è dotata di un’ala armata conosciuta al mondo col nome di Brigate al-Quds, altresì dette Saraya al-Quds, che portano il nome della città santa mediorientale.

Comitati popolari di Resistenza

I Comitati popolari di Resistenza sono un’altra importante organizzazione politica e armata presente all’interno della scena politica di Gaza a partire dagli inizi degli anni Duemila. Differentemente dai movimenti precedentemente citati, i Comitati si sono specializzati e hanno focalizzato le proprie forze sullo sviluppo di una potente forza paramilitare, piuttosto che dedicare energie e tempo alla politica della Striscia. 

Sebbene numericamente inferiori alle altre realtà, nel tempo si sono abilmente occupati della creazione di innumerevoli sistemi di tunnel sotterranei che collegano Gaza con l’Egitto e lo stesso territorio israeliano, dai quali occasionalmente si ritrovano a lanciare letali incursioni contro militari del IDF. I tunnel, inoltre, si sono dimostrati essenziali per la sopravvivenza della stessa Striscia, considerando che sono ancora uno dei mezzi principali per rifornire le unità armate e la popolazione di importanti risorse e beni di contrabbando. 

In passato, però, il violento attivismo dei Comitati Popolari di Resistenza ha generato non poche diatribe all’interno del mondo palestinese, soprattutto da parte dell’Autorità Nazionale Palestinese. L’ala armata del movimento prende il nome di Brigate al-Nasser Salah al-Deen ed agisce, come facilmente intuibile, principalmente all’interno del territorio di Gaza.

Tunnel Gaza
I Comitati sono stati molto attivi nella costruzione dei tunnel che innervano la Striscia

Al-Fatah – Brigate dei Martiri di al-Aqsa

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I razzi Qassam sono la tipologia di arma offensiva più utilizzata storicamente negli attacchi aerei verso Israele dalla Striscia

Sebbene la realtà di al-Fatah rappresenti una circoscritta minoranza all’interno della variegata scena politica della Striscia, va comunque ricordata la presenza di alcune realtà ad essa affiliata, che alternano l’impegno politico e la lotta armata. 

Il più importante di questi gruppi, al momento, è rappresentato dalle Brigate dei Martiri di al-Aqsa – Katāʾib Shuhadāʾ al-Aqsā in lingua araba – che gode di un numero assai numeroso di uomini e, nel tempo, si è impegnata a condurre importanti operazioni di guerriglia. 

Godono, inoltre, di un importante arsenale missilistico, già in parte sperimentato nel corso delle precedenti tensioni e periodi di ostilità diretta tra Israele e le fazioni di Gaza.

Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (FDLP)

Nonostante il Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, nel corso della sua lunga storia, sia stato soprattutto presente all’interno dei confini territoriali libanesi e siriani, vi sono comunque delle frange presenti anche all’interno della Cisgiordania e a Gaza. 

Questo, a differenza della quasi totalità dei movimenti e partiti precedentemente citati, si caratterizza per un posizionamento ideologico comunista, marxista-leninista e prettamente laico, fatto che ha portato il FDLP a raccogliere numerosi sostenitori all’interno della classe media ed istruita palestinese, che vede di buon occhio una visione della politica secolare. 

Sebbene la propria azione all’interno di Gaza sia principalmente orientata alla lotta armata, visto il prevalente orientamento della popolazione all’Islam politico sunnita, riesce comunque ad esercitare un peso sulla comunità cristiana, sempre presente nell’area, che è spesso rimasta priva di riferimenti politici di ispirazione non religiosa

La frangia armata del movimento ha giocato la propria parte nel corso dell’ultimo, importante, attacco contro Israele, lasciando sul campo alcuni di propri uomini. Tale realtà paramilitare prende il nome di Brigate della Resistenza Nazionale Palestine, altresì conosciute internazionalmente col nome di Martyr Omar al-Qassem Forces.

Bandiera del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina
Bandiera del Fronte democratico per la Liberazione della Palestina, laico e di ispirazione marxista-leninista

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP)

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Il Fronte popolare si ispira alle lotte e ai miti dei movimenti rivoluzionari di liberazione nazionale novecenteschi

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina – in arabo al-Jabhah al-Sha`biyyah li-Tarīr Filasīn – rappresenta l’altro importante movimento politico e di lotta armata palestinese ad ispirazione politica secolare, comunista e rivoluzionaria

Risalente alla fine degli anni Sessanta, ha a lungo rappresentato una delle maggiori realtà impegnate a raccogliere lo sforzo politico e militare dei palestinesi nel corso del secondo Novecento, riuscendo a radicarsi facilmente all’interno di quelle realtà costrette all’esilio, in particolare all’interno della Siria e del Libano.

Nel parlamento palestine del 2006 aveva trovato rappresentanza politica riuscendo a vincere tre seggi.

Attualmente, però, il FPLP risulta essere una realtà estremamente limitata in fatto di potere politico, uomini e mezzi all’interno di Gaza, dove comunque mantiene anche un’ala armata che prende il nome di Brigate Abu Ali Mustafa. Le stesse brigate, in questo ultimo periodo, hanno preso parte al fianco delle altre realtà paramilitari della Striscia, prendendo d’assalto alcune posizioni di frontiera dell’IDF.

Movimento dei Mujahideen Palestinesi

Il Movimento dei Mujahideen Palestinesi rappresenta una delle ultime realtà politiche e paramilitari presenti nell’area. Diffuso tra i territori della Cisgiordania e la Striscia di Gaza, il Movimento ha concentrato le proprie attenzioni sulla lotta armata, più che sull’amministrazione ed il controllo politico dei territori a maggioranza palestine. Per far ciò, si affida principalmente all’azione della propria ala armata, che prende il nome di Brigate dei Mujahideen, ed ha partecipato a numerosi lanci missilistici contro Israele, così come in numerose altre operazioni in collaborazione con i miliziani della Jihad Islamica e le Brigate al-Quds.

Andrea De Poli
Andrea De Poli

Classe 1996, si è laureato nel 2020 in Scienze Linguistiche presso l’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano, perfezionando, in seguito, gli studi in Affari Strategici presso la LUISS di Roma.
Ha lavorato in precedenza per il gruppo aziendale di famiglia, mentre ora ricopre il ruolo di analista per Menerva. Da sempre dedica una parte del proprio tempo libero allo studio dei principali conflitti armati, sociali e politici del Novecento e dei giorni nostri. Negli anni, ha destinato una particolare attenzione anche all’intero contesto sociale, politico ed economico del Medio Oriente, dell’Ucraina e dell’Africa Settentrionale. Nel 2021 ha pubblicato “Hezbollah: Storia, organizzazione
e dottrina del Partito di Dio”.

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