India a tutto gas russo

Come l’India sta cambiando il mercato globale del gas naturale

Tabella dei Contenuti

Perché l’India è interessata alla Russia

L’India sta diventando un attore geo-economico cruciale nella rimodulazione dei mercati energetici dopo l’inizio della guerra in Ucraina e un fattore chiave della relativa resilienza della produzione russa nonostante la parziale interruzione delle vendite all’Occidente.

Le esigenze dei due storici partners sono interconnesse: da un lato l’India deve alimentare la sua crescita economica con energia disponibile e possibilmente a basso costo, dall’altro la Federazione russa necessita di alternative all’Europa e deve rivolgersi all’Asia per sviluppare pienamente  le sue vaste risorse siberiane.

L’India aveva ricevuto la prima consegna diretta di gas naturale liquefatto dal nuovo terminal Yamal nell’ottobre del 2021, con una spedizione effettuata attraverso FSRU (Floating Storage Regasification Unit) dal terminal nella Siberia occidentale al terminal Dabhol nel Maharashtra, attraverso la rotta artica e del Pacifico. 

Tre anni prima, avveniva la prima consegna del primo cargo di GLN a suggellare un contratto a lungo termine di 2.85 MMTPA fra Gazprom e GAIL India. Già nel 2018, l’India era già la destinazione principale con il 19% dell’export di GNL di Gazprom.

Rete di gasdotti della Gas Authority of India
Il mega progetto GNL Yamal ha una capacità massima annuale fino a 19.8 millioni di tonnellate

Il ciclo ascendente del prezzo delle materie prime, in particolare la carenza di carbone, la principale fonte energetica del paese, dovuta alla ripresa della Cina, ha posto l’India nella necessità di trovare alternative affidabili, più pulite ma a costi contenuti.

L’India ha già stipulato contratti a lungo termine con i più importanti produttori globali di gas liquefatto, Qatar, Australia e Stati Uniti. Per soddisfare le esigenze più urgenti sono stati stipulati contratti a breve termine, anche con Nigeria e Angola.

Con il progetto Yamal LNG in Russia, i principali distributori della rete gasiera indiana, Petronet e GAIL avranno una fonte affidabile e continua con contratti a lungo termine a valore fisso, come nel caso del Qatar, che garantiscono stabilità di prezzi e forniture.

Nei progetti del governo, l’obiettivo dell’India, anche prima della guerra in Ucraina, è l’aumento della quota del gas naturale nel suo “Energy mix” fino al 15% nel 2030, per diminuire gradualmente la dipendenza dal carbone, che produce un inquinamento insostenibile per la popolazione.

Guerre sui mari e pirati

Siccome il gas naturale liquefatto viene trasportato via nave, risente particolarmente dell’instabilità politica nei mari che deve attraversare e la rotta fra la Russia e l’India è funestata da forti aree di tensione.

Se da un lato la rotta occidentale che parte dal Mar Nero, è poco praticabile per via della guerra in Ucraina e deve affrontare anche la pirateria nel Golfo di Aden, anche la rotta orientale è resa instabile dalle tensioni a Taiwan, dalle contese geopolitiche nel Mar cinese meridionale e dalla pirateria latente attorno all’arcipelago indonesiano.  

Per questo motivo, già nel marzo del 2021, a seguito di un incontro bilaterale, è stato creato a Mosca l’Indian Energy Center al fine di coordinare la logistica e la sicurezza delle spedizioni con le controparti russe. L’obiettivo comune dei due paesi è di cercare alternative, attraverso la rotta artica e asiatica, alle costose rotte tradizionali via Europa che passano per il Mediterraneo.

Incontro delle delegazioni russo-cinesi presso il Bharat (India) Energy Office a Mosca (foto via Twitter)
Corridoio marittimo Chennai-Vladivostok

Qui entra in gioco il vasto progetto russo della “Rotta dei mari settentrionali”, l’apertura del passaggio artico fra il porto di Murmansk e la Kamčatka consentita dall’arretramento dei ghiacci, su cui la Russia negli anni ha dedicato risorse civili e militari, in termini di infrastrutture di trasporto, navi rompighiaccio e installazione di basi militari per il controllo dell’area.

Nei documenti ufficiali bilaterali con l’India l’apertura di questa rotta che unisce Artico-Oceano pacifico e indiano è designata come il “Chennai-Vladivostok Eastern Maritime Corridor” o “North-South sea corridor” copribile in 10-13 giorni.

Da un punto di vista geografico, questa rotta sarebbe la più veloce che collegherebbe Europa e Asia e nei colloqui intercorsi fra il Primo ministro indiano Narendra Modi e il Presidente russo Vladimir Putin, l’inquilino di Nuova Delhi ha più volte sottolineato il supporto alla Russia per lo sviluppo di questo progetto come via di trasporto marittimo internazionale.

Perché la Russia è interessata all’India

"I lavoratori indiani partecipano ai principali progetti sul gas nella regione dell'Amur, da Yamal a Vladivostok, fino a Chennai. Prevediamo un ponte energetico e commerciale. Sono lieto che il corridoio marittimo Chennai-Vladivostok stia facendo progressi. Questo progetto di connettività, insieme al Corridoio Internazionale Nord-Sud, avvicinerà fisicamente l'India e la Russia"

Il rapporto indo-russo non si limita alle forniture ma si in tutta la filiera: molte società indiane hanno investito nell’industria estrattiva russa, comprando quote in società  o importanti progetti come il Vankor, il Sakhalin-1 e il Tass-Yurayakh per un controvalore di circa 15 miliardi di dollari.

I principali player indiani, come ONGC e Petronet LNG sono interessati allo sviluppo delle risorse artiche e stanno trattando per acquisire quote del mega-progetto “Arktik LNG-2”.

Gli investimenti in questi progetti sono particolarmente onerosi per via delle condizioni climatiche e delle difficoltà tecniche di estrarre gas in quelle zone, che infatti ha reso necessarie partnership con i colossi occidentali del settore, colpiti già dalle sanzioni dovute occupazione della Crimea nel 2014 e ora definitivamente sospesi per via della guerra in Ucraina.

L’intervento delle compagnie indiane nel GLN russo è ancora più cruciale per garantire la continuità dei progetti e infatti il governo russo ha garantito massicci sconti fiscali agli investitori.

Nel quadro globale del gas naturale, fino alla guerra, la Russia si presentava come un fornitore stabile e affidabile, ora le pressioni occidentali a tagliare gli acquisti di gas russo sono compensate da forniture sottocosto rispetto al benchmark internazionale e da una consuetudine di rapporti.

Mosca vede Nuova Delhi come uno dei mercati per eccellenza dove vendere le sue riserve di circa 26.5 trilioni di metri cubi di gas, principalmente localizzati nella Penisola di Yamal.

Per la Russia, l’India è un partner strategico fondamentale in questo momento storico, per controbilanciare il rapporto sempre più da “junior partner” con la Repubblica popolare cinese.

Lo sviluppo della relazione con l’India, di cui la Russia è il primo fornitore di armamenti, cementato fin dai tempi della Guerra fredda, permette ai produttori russi di materie prime, in buona parte nazionalizzati di aprirsi il mercato più promettente del decennio. 

Politicamente consente ai russi di interloquire con un paese con cui non vi sono sovrapposizioni delle rispettive aree di influenza e, in prospettiva, assieme all’Iran, potrebbe consolidare un triangolo russo-indo-iraniano, equidistante sia dalle influenze occidentali che cinesi.

Progetti per la realizzazione di gasdotti dalla Russia e dall'Asia centrale verso l'India attraverso Afghanistan e Pakistan
it_ITItaliano