Droni sul campo di battaglia

Tipologie e impieghi dei droni militari

Tabella dei Contenuti

Tipologie di droni militari

I conflitti armati degli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da una sempre maggiore presenza di diverse tipologie di droni militari sul campo di battaglia. Inizialmente si trattava di droni di imponenti dimensioni e di altissimo livello tecnologico, dal valore di svariati milioni di dollari, come il celebre MQ-9 Reaper di produzione statunitense. In seguito alla diffusione di droni commerciali sul mercato civile, però, questa tendenza è andata progressivamente a cambiare, trasformando le sorti dei conflitti armati attuali e futuri.

Per prima cosa, l’accesso a strumenti di ricognizione aerea è divenuto comune a qualsiasi unità armata, regolare od irregolare che sia, come comunemente visto sui fronti mediorientali, africani ed europei. Secondo, la trasformazione dei droni commerciali in strumenti da attacco al suolo – grazie alla possibilità di trasportare ordigni esplosivi da sganciare su un determinato obiettivo – ha fornito un potenziale mezzo bellico a qualsiasi contendente, spesso riducendo drasticamente i costi ed ottimizzando i risultati offensivi. 

A partire dal 2014, il particolare scenario bellico ucraino ha servito da laboratorio per questi particolari mezzi e oggi, nel bel mezzo delle ostilità, i droni si sono distinti come alcune delle più letali tecnologie presenti sul campo di battaglia. Di seguito è possibile trovare una breve analisi delle varie tipologie esistenti.

Drone Reaper
Drone MQ-9 Reaper protagonista delle missioni militari americane di inizio millennio

Unmanned Aerial Vehicles (UAV)

Soldati-ucraini-si-addestrano-ad-usare-un-UAV-Leleka
Soldati ucraini si-addestrano ad usare un UAV Leleka

Una delle principali tipologie di droni militari è rappresentata dagli UAV di produzione militare o civile. Questi, in particolare, si dividono in UAV da ricognizione aerea, dunque dotati esclusivamente di sistemi di visione, telecamere e strumenti ottici di supporto, e UAV armati. I primi nascono come strumento da ricognizione e vengono impiegati sui campi di battaglia e all’interno delle linee nemiche per individuare il posizionamento delle truppe, le principali basi, i sistemi di artiglieria e le zone di concentramento di uomini e mezzi. 

A seconda della tipologia e del modello vi sono un differente raggio d’azione e differenti capacità di impiego. Occasionalmente, questi sistemi sono dotati solo di un basilare sistema di protezione, capace di offrire almeno una chance di sopravvivenza in caso di attacco con sistemi SAM (surface-to-air missile) o MANPADS (man-portable air defence system). 

Vista la mancanza di personale umano a bordo o il costo di produzione limitato, però, la maggior parte di questi sistemi vola senza protezione alcuna, rappresentando un bersaglio piuttosto semplice da neutralizzare. Per quanto riguarda la forma, invece, la maggior parte dei modelli è costituita da un velivolo ad ala fissa, mentre un’altra tipologia è rappresentata da droni quadricotteri o a otto eliche.

Loitering munitions

Una delle altre tipologie di droni militari a guida remota che solca giornalmente i cieli dell’Ucraina è quella delle Loitering Munitions, ovvero i droni “suicidi” ad uso singolo. Questi droni, che possono avere la forma di un velivolo in miniatura o di un quadricottero, sono stati concepiti con strumento bellico letale, capace di volare fino all’obiettivo ed esplodere al contatto diretto. 

Ognuno di essi è dotato di un determinato carico di esplosivo e dai sistemi visivi che ne permettono la guida in remoto. Queste armi, nate per offrire un supporto alle truppe sul campo di battaglia, si stanno rivelando ogni giorno più determinanti per l’esito delle numerose battaglie, primeggiando su tutto il resto per letalità, facilità d’impiego e precisione. 

Sono migliaia, ormai, le vittime di questi strumenti, così come sono migliaia i veicoli messi fuori combattimento. A secondo del mezzo impiegato, inoltre, è possibile condurre attacchi in profondità, come si è visto che le numerose azioni contro Mosca, la Crimea ed i numerosi target alla sinistra del fiume Dnipro.

Loitering munition Hrim di produzione ucraina

Droni First person view (FPV) riadattati

Un’altra soluzione altamente efficace è comunemente ottenuta dalla modifica dei droni commerciali destinati al mercato civile (FPV). Questi, facilmente reperibili in gran numero su ogni mercato nazionale ed estero, vengono dotati di particolari sistemi di trasporto capaci di sganciare, una volta ricevuto il comando da remoto, ordigni esplosivi di piccole dimensioni su un bersaglio determinato. 

Solitamente, questi droni sono equipaggiati con una granata da fucile da 40mm o, quando le dimensioni lo permettono, con colpi da mortaio da 60mm. In numerosi casi, invece, i droni possono sganciare una o più bombe a mano o alcuni proietti di produzione artigianale o derivanti dalla modifica di ordigni prodotti in massa. 

Le ridotte dimensioni di questi droni, unite alla comune reperibilità e al facile impiego, hanno trasformato questi sistemi nella principale arma impiegata al fronte, ormai. Sono migliaia i video che ne testimoniano l’uso, la funzionalità e l’elevato successo operativo in ogni possibile contesto. Inoltre, il livello di precisione nella fase di sgancio è talmente elevato che, in numerosi casi, è stato possibile far cadere un ordigno all’interno delle botole dei carri armati o dei blindati, causandone la pressoché immediata distruzione.

Operatori di droni DJI MAVIC-3 in addestramento
Operatori di droni DJI MAVIC-3 in addestramento. I droni DJI sono i più diffusi droni commerciali al mondo

Droni navali

“I droni FPV, che lavorano a breve distanza, sono esattamente il tipo di opportunità di cui abbiamo bisogno per ridurre il rischio di perdite tra i soldati ucraini. Questi droni possono svolgere efficientemente i compiti di ricognizione in estrema vicinanza alla linea del fronte, o addirittura nel mezzo della zona di conflitto."

Nel corso degli ultimi due anni i droni non hanno determinato solamente il corso della guerra sulla terraferma ma, per la prima volta, hanno dato una svolta alle tattiche di guerra navale

Per contrastare le operazioni della Marina Militare russa e per condurre operazioni altamente rischiose contro infrastrutture – principalmente porti della Crimea ed il ponte di Kerch – di interesse strategico. Si tratta, in questo caso, di natanti a guida remota che posso operare in superficie o sott’acqua, con l’obiettivo ultimo di arrivare nelle immediate vicinanze del bersaglio, dove vengono fatti deflagrare con devastanti risultati. 

Per il momento, nonostante vi siano state comunque vari mezzi neutralizzati dal fuoco di sbarramento delle difese navali e costiere, l’impiego di questi innovativi mezzi ha portato al danneggiamento di alcune navi, infrastrutture portuali e a del ponte di Kerch, che collega la Crimea al resto della Federazione Russa.

Vehicle-born Improvised Explosive Device (VBIED)

L’ultima tipologia di sistema a guida remoto impiegato sul campo di battaglia dell’Europa orientale è rappresentata dai Vehicle-born Improvised Explosive Device.

Questi particolari sistemi, come facilmente intuibile dall’acronimo, sono ottenuti dalla conversione di veicoli – civili quanto militari – che vengono equipaggiati con sistemi di guida remota ed armati con un’importante quantità di esplosivo. Una volta resi operativi, questi mezzi vengono guidati fino alle posizioni tenute dall’avversario, dove vengono fatti deflagrare con devastanti effetti su uomini, strutture e mezzi.

Sviluppati originariamente dalle numerose milizie irregolari islamiste mediorientali, questi sistemi hanno avuto enorme diffusione ed impiego nei recenti conflitti di Iraq e Siria, dimostrandosi sempre efficaci strumenti di morte e distruzione. Nel contesto ucraino, vi sono stati alcuni episodi di impiego di VBIED da parte delle unità della Federazione Russa contro le posizioni trincerate ucraine.

Per quanto i mezzi siano stati intercettati ad una certa distanza dall’obiettivo, l’elevata quantità di esplosivo impiegata ha comunque eliminato gran parte dei difensori, aprendo così una breccia nello schieramento difensivo. 

Per l’ennesima volta, dunque, un veicolo a guida remota si è dimostrato estremamente efficace sul campo di battaglia.

Quadricottero ucraino Kazhan con operatore
Quadricottero ucraino Kazhan con operatore
Andrea de Poli

Andrea de Poli

Classe 1996, si è laureato nel 2020 in Scienze Linguistiche presso l’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano, perfezionando, in seguito, gli studi in Affari Strategici presso la LUISS di Roma.
Attualmente lavora per il gruppo aziendale di famiglia, dedicando una parte del proprio tempo libero allo
studio dei principali conflitti armati, sociali e politici del Novecento e dei giorni nostri. Negli anni, ha
destinato una particolare attenzione anche all’intero contesto sociale, politico ed economico del Medio
Oriente, dell’Ucraina e dell’Africa Settentrionale. Nel 2021, ha pubblicato “Hezbollah: Storia, organizzazione
e dottrina del Partito di Dio”.

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